La coppia
I modelli evoluzionistici, presenti in letteratura, si basano principalmente sull’aspetto biologico-
genetico per spiegare che cosa spinge due persone a formare una coppia. La funzione sessuale,
prima del singolo individuo e poi nella coppia, è fondamentale per la conservazione della specie: il
comportamento sessuale si deve ripetere il più frequentemente possibile.
Il comportamento sessuale e l’instaurarsi di una coppia, però, hanno anche altre funzioni e non
solo quella riproduttiva. L’affermazione della propria mascolinità e femminilità, il rafforzamento e il
mantenimento della propria autostima, la creazione di relazioni diadiche, una fonte di piacere, una
scarica delle proprie tensioni, i vantaggi e i guadagni materiali.
E’ quest’insieme di funzioni che distingue l’uomo e la sua sessualità dagli altri animali.
Il rapporto sessuale vis-à-vis che permette ai partner di poter avere un contatto visivo durante il
sesso; e la nudità della pelle che favorisce un contatto diretto dei due corpi e stimola la produzione
di determinati ormoni sono aspetti che promuovono il legame di coppia. La sessualità umana si è
sviluppata non tanto per ottimizzare la fecondazione ma per instaurare un rapporto di coppia
stabile per favorire nutrimento, protezione e sicurezza ai figli.
Secondo Basson (2000), studiosa evoluzionistica, una coppia attraversa due fasi, l’innamoramento
e l’amore. Ognuna di queste due fasi è caratterizzata dalla produzione di determinati ormoni:
nell’innamoramento, che dura 6 mesi, dopamina, noradrenalina e feniletilamina – sostanze simili
alle anfetamine – che permette alla persona di investire tutte le sue energie sul partner. L’endorfina
nella fase dell’amore che calma il dolore, da un senso di rilassatezza e armonia, di pace e
tranquillità che permette alla creazione di un legame stabile.
Amatevi l’un l’altro, ma non fatene una prigione d’amore:
Piuttosto vi sia un moto di mare tra le sponde delle vostre anime.
Riempitevi l’un l’altro le coppe, ma non bevete da un’unica coppa.
Datevi sostentamento reciproco, ma non mangiate dello stesso pane.
Cantate e danzate insieme e state allegri, ma ognuno di voi sia solo,
Come sole sono le corde del liuto, benché vibrino di musica uguale.
Donatevi il cuore, ma l’uno non sia di rifugio all’altro,
Poiché solo la mano della vita può contenere i vostri cuori.
E siate uniti, ma non troppo vicini;
Le colonne del tempio si ergono distanti,
E la quercia e il cipresso non crescono l’una all’ombra dell’altro. “Gibram”
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