GLI STRUMENTI DEL VIVERE FELICI
La sessuologia é una scienza che studia i comportamenti sessuali e le loro funzioni in relazione agli aspetti riproduttivi, ludici, comunicativi e rassicurativi. L’essere umano, a differenza degli animali, non rispetta le stagioni dell’amore e può dimostrarsi sensuale e seducente in qualsiasi momento della vita. Ecco quindi che, essendo l’espressione sessuale parte vitale di ogni essere umano, per essere vissuta appieno e con soddisfazione, deve considerare una molteplicità di fattori: la biologia, la psicologia, la cultura dell’individuo quali fattori determinanti e condizionanti della sua crescita e di tutta la sua vita relazionale adulta.
SESSUALITA’ COME ESPRESSIONE DI QUELLO CHE SIAMO
Inizialmente, la sessualità di ogni individuo veniva presa in considerazione dalla comunità scientifica-accademica solo in relazione alle malattie ad essa associate. Solo successivamente, venne considerata come materia di studio legata al vissuto dell’individuo, fortemente caratterizzata dalle esperienze sociali, culturali, educative e normative dei luoghi in cui i soggetti sviluppano e realizzano la loro personalità.
La sessuologia moderna è nata dalla presa di coscienza che la sessualità poteva compromettere anche la felicità e la completa realizzazione delle persone quando viene condizionata dalle relazioni sociali e culturali che intervengono durante la crescita degli individui stessi.
LA SESSUOLOGIA SCIENTIFICA MIRA AL BENESSERE DELLE PERSONE
Ecco per cui questa giovanissima materia di studio, nata intorno agli anni 70’, si prende cura attraverso l’ascolto, del vissuto delle persone valutando tutti i fattori dai quali hanno origine i loro comportamenti, limitandoli dall’ esprimere liberamente se stessi. Cogliendo tutti i possibili pregiudizi, le distanze sociali ed interpersonali, i condizionamenti culturali ed ambientali che li vincolano e li suggestionano, possono essere aiutati a diventare consapevoli di ciò che impedisce veramente il raggiungimento di una felicità personale e spesso, di conseguenza, influisce anche sulla relazione di coppia.
PERCHE’ FARE EDUCAZIONE AFFETTIVA E SESSUALE?
Secondo l’OMS, le ragioni alla base dell’educazione affettiva e sessuale sono:
- Affettività e sessualità sono una componente centrale dell’essere umano
- Gli esseri umani hanno diritto ad essere informati
- L’educazione sessuale informale non è adeguata alla società moderna
- I giovani sono esposti a molte nuove fonti di informazione
- La necessità di promuovere la salute della persona
Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS e BZgA Standard per l’Educazione Sessuale in Europa,2010
COSA SIGNIFICA FARE EDUCAZIONE AFFETTIVA E SESSUALE?
Secondo la definizione fornita dalle recenti Linee guida
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità relative allo Standard per l’Educazione Affettiva e Sessuale in Europa* ,
“EDUCAZIONE AFFETTIVA SESSUALE” significa
«apprendere relativamente agli aspetti cognitivi, emotivi, sociali, relazionali e fisici della sessualità,
intesa come positiva potenzialità umana e come fonte di soddisfazione e di piacere».
*Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS e BZgA Standard per l’Educazione Sessuale in Europa, 2010
Inizia nell’infanzia e continua durante l’adolescenza e la vita adulta. Con bambini e ragazzi,
mira a sostenere e proteggere lo sviluppo affettivo e sessuale.
- Mette bambini e ragazzi in grado di effettuare scelte che migliorano la qualità della loro vita e contribuiscono a una società solidale e giusta.
- Tutti i bambini e i ragazzi hanno diritto ad accedere ad una educazione adeguata alla loro età.
Le Emozioni primarie si manifestano nei periodi iniziali della vita umana e ci accomunano a molte altre specie animali.
• Emozioni «innate» (fondamentali per i neonati): paura, amore, ira.
• Altre emozioni fondamentali (entro i primi 5 anni di vita): vergogna, ansia, gelosia, invidia
L’IMPORTANZA DI SENTIRE, COMPRENDERE ED AFFERMARE LE PROPRIE EMOZIONI
Il modello biopsicosociale descrive gli organismi come entità complesse, con livelli diversi di organizzazione
(biologico, psicologico e sociale) strettamente interconnessi.
1. Mente biologica: risiedono i bisogni biologici, di sicurezza, di cura e manutenzione del corpo e della psiche.
2. Mente psicologica: sede dei bisogni psicologici, di essere amato e di dipendere in modo maturo da qualcun altro,
senza rinunciare alla propria identità e alla propria autonomia.
3. Mente sociale: risiede il bisogno di entrare in relazione, di accettare e riconoscere gli altri e di essere accettato e riconosciuto,
nonché il bisogno di saper vivere i differenti ruoli sociali e di conoscere l’ambiente di vita che ci circonda.
R. Benini, La mente biologica, psicologica e sociale, 2012
EMOZIONI E SENTIMENTI: CHE DIFFERENZA C’È?
Emozioni: stati mentali e fisiologici correlati a determinate modificazioni psicofisiologiche, a stimoli interni o esterni, naturali o appresi.
Sentimenti: stati d’animo che durano più a lungo e che presentano una minore incisività rispetto alle emozioni.
- Primi 10 anni di vita: la sessualità infantile può essere considerata come un aspetto dello sviluppo psicologico, sociale e biologico.
- Preadolescenza: all’identità sociale si aggiunge la ricerca della propria identità psicologica; aumentano le capacità intellettuali e si sviluppa il senso morale.
- Pubertà: compare una discrepanza tra lo sviluppo fisico e la condizione psicologica; matura l’orientamento sessuale e contemporaneamente si formano e si consolidano le preferenze sessuali.
Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS e BZgA Standard per l’Educazione Sessuale in Europa, 2010
PROGRESSIONE DELLO SVILUPPO PSICOSESSUALE LINEE GUIDA OMS |
0-3 anni | 0-1 anno: neonati → scoperta |
2-3 anni: bambini nella prima infanzia → curiosità, esplorazione del proprio corpo | |
4-6 anni | Imparare le regole, giocare e fare amicizia |
7-9 anni | Vergogna e primo amore |
10-15 anni | 10-11 anni: pre-pubertà |
12-15 anni: pubertà | |
16-18 anni | Alle soglie dell’età adulta |
Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS e BZgA Standard per l’Educazione Sessuale in Europa, 2010
CLASSIFICAZIONE PROPOSTA DALL’OMS IN BASE ALL’ETA’ |
0-4 ANNI | Sin dai primi mesi di vita il bambino inizia a scoprire un mondo di sensazioni legate al proprio corpo e a 2-3 anni inizia l’esplorazione del corpo. Si può aiutare il piccolo ad esprimere i propri bisogni ma anche i propri limiti con dei giochi semplici, come quello del dottore.
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4-6 ANNI | I bambini distinguono tra il maschio e la femmina e cominciano a sperimentare il senso del pudore e a mettere dei confini. Gli educatori hanno il compito di fornire spiegazioni attraverso un linguaggio semplice e adatto all’età sul sesso, la gravidanza e l’abuso.
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6-9 ANNI | Alle scuole elementari i bambini devono ricevere informazioni sulle mestruazioni, sull’eiaculazione, sulla violenza sessuale. E’ bene iniziare a questa età anche a fornire le prime indicazioni per far capire che il sesso può avere un’influenza positiva sulla salute e sul benessere, ma anche a far proprio il rispetto di sé imparando il concetto di sesso consensuale e paritario.
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9-12 ANNI | E’ bene in questa fase iniziare a parlare di preservativo, ma anche mettere i bambini in condizioni
di rifiutare esperienze sessuali indesiderate e di conoscere i propri diritti. |
12-15 ANNI | I ragazzini devono essere in grado di saper riconoscere i sintomi di una gravidanza,
l’impatto che la maternità e la paternità può avere sulla loro vita, l’importanza di usare i contraccettivi in modo corretto e appropriato. Inoltre, è questa la fase in cui andrebbero incoraggiati a svelare la propria omosessualità. |
DOPO I 15 ANNI | L’educazione deve essere anche sentimentale, è il momento dei primi amori e spesso del primo rapporto sessuale.
E’ bene mettere in grado i ragazzi di ricercare una relazione equilibrata e di gestire emozioni e delusioni. Inoltre è bene informare sulla possibilità di interrompere la gravidanza. |
Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS e BZgA Standard per l’Educazione Sessuale in Europa, 2010.
Se il bambino lo chiede ai suoi genitori, i quali gli danno una risposta chiara e semplice, sensibile, biologicamente accurata su come funziona la riproduzione.
Nel modo più onesto possibile, certamente, ma anche nella maniera più adatta alle diverse età del bambino.
A un piccolo di 3 anni, ad esempio, è sufficiente spiegare che i maschietti hanno il pene e le femminucce hanno la vagina.
A 4 anni si può rispondere alla fatidica domanda “Ma io da dove vengo?” con un semplice ”mamma ha una sacca nella pancia dentro la quale sei cresciuto piano e piano e poi sei venuto fuori”.
A 6-7 anni in genere arriva la fatidica domanda su “Come nascono i bambini?”: basterà rispondere con semplicità e naturalezza che mamma e papà si amano e che la Natura ha creato il maschio e la femmina come due pezzetti di un puzzle che si incastrano e così una piccola cellula del papà, chiamata spermatozoo, si unisce a una piccola cellula della mamma chiamata ovulo e da questa unione è nato lui.
Tra gli 8 e i 9 anni sarebbe bene iniziare a parlare con il bambino di quanto, purtroppo, si legge e si sente spesso sui media: il rispetto per le donne, ad esempio, passa soprattutto attraverso l’educazione sin da piccoli nei confronti dell’altro sesso; così come è bene ribadire al bambino che gli ‘estranei‘ non devono mai sentirsi in diritto di toccare le parti intime.
Tra i 9 e gli 11 anni: l’età può cominciare ad essere difficile e la pubertà può provocare turbamenti e dubbi sui quali non sempre i bambini riescono a confrontarsi con i genitori. La parola, quindi, passa a loro: è importante far sentire al bambino la propria presenza, la propria disponibilità a parlare di certi argomenti, senza mai fare domande troppo invadenti. Per le femminucce questo è il momento giusto per affrontare il tema del ciclo mestruale, anche per evitare che un giorno si sveglino sporche di sangue e si spaventino.
La scoperta della sessualità nel bambino
Scoprire il proprio corpo, esplorarlo alla ricerca del piacere è un’attività che impegna il bambino sin da quando è neonato. Fino ai sei anni e attraverso varie fasi (da quella anale, tipica dei primi mesi, a quella fallica che si presenta intorno ai 4 anni), il bambino scopre di essere dotato di un corpo che può dare piacere e non fa mistero del suo interesse. In questa fase è bene non reprimere questa curiosità così come non deve mai passare il messaggio che la masturbazione sia un peccato da condannare), ma è anche importante spiegare con delicatezza al bambino che sapere che le sue parti intime possono procurargli piacere ma che questo deve rimanere un fatto privato.
Tra i 6 e i 9 anni il bambino perde completamente interesse per la sessualità: il gioco, lo sport, gli amici sono le sue principali occupazioni. Solo dopo i 10 anni la curiosità verso il sesso si ripresenterà in maniera graduale.
COME REALIZZARE L’EDUCAZIONE AFFETTIVA E SESSUALE?
a) La qualità dell’educazione è migliorata dalla sistematica partecipazione dei giovani.
b) Andrebbe attuata in modo interattivo.
c) E’ continuativa e si basa sul concetto che lo sviluppo della sessualità è un processo che dura tutta la vita.
d) La continuità dell’educazione affettiva nel tempo trova il suo necessario complemento in una strutturazione multisettoriale.
e) E’ contestualizzata e presta la debita attenzione ai bisogni degli allievi.
f) Instaura una stretta collaborazione con i genitori e con la comunità al fine di costruire un ambiente circostante che sia di sostegno.
g) E’ basata sulla sensibilità al genere per garantire che bisogni e problemi diversi legati alle differenze di genere trovino risposte adeguate.
Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS e BZgA Standard per l’Educazione Sessuale in Europa, 2010
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità dobbiamo iniziare a dare una giusta e corretta informazione formazione già dai 4 anni di età, con progetti di educazione all’affettività, conoscenza delle emozioni, educazione alla sessualità.
Ecco un progetto tipo:
La formazione si propone di accompagnare gli studenti della Scuola Primaria, classe Quinta, in un momento di passaggio dall’infanzia, in cui il bambino è dipendente e protetto dalla famiglia, all’adolescenza, periodo di grandi cambiamenti, in un percorso alla scoperta degli affetti favorendo lo sviluppo di atteggiamenti positivi e costruttivi nei confronti di sé stessi e degli altri attraverso il riconoscimento di una propria identità, sviluppando le capacità di base che possano portare ad affrontare le sfide future con serenità e fiducia nelle proprie possibilità.
Obiettivi generali:
educare alla conoscenza di sé, delle proprie emozioni e dei propri bisogni; incrementare la capacità di stabilire rapporti positivi interpersonali; favorire la conoscenza di come si sviluppa la sessualità umana sui piani emozionali.
Obiettivi specifici:
- favorire un confronto ed un dialogo aperto sui bisogni e le paure di ciascuno;
- avere una buona percezione di sé, del proprio corpo e cosa comunichiamo delle proprie caratteristiche e delle proprie risorse;
- approfondire il concetto di stereotipo e differenza;
- capire come relazionarsi con la famiglia e il gruppo dei pari in un momento in cui tutto cambia; conoscere la pubertà e il primo sviluppo sessuale; riflettere sul rispetto e la condivisione dei sentimenti di curiosità, imbarazzo, timore.
ARGOMENTI
Gli incontri con i ragazzi si focalizzano in particolar modo sulle seguenti tematiche:
1) Consapevolezza del sé corporeo e consapevolezza dei vissuti emotivi:
riconoscersi e riconoscimento dell’altro, io sono diverso e uguale a te; la crescita:
- i sentimenti,
- le emozioni e la loro espressione\comunicazione,
- riconoscere le mie emozioni e le emozioni dell’altro.
La capacità di attribuire qualità positive al proprio corpo è un requisito importante per un buon vissuto dello stesso e per la formazione di una buona identità.
Gli organi sessuali hanno maggiore probabilità di essere accettati se il bambino attribuisce qualità positive al proprio corpo.
È importante che il bambino consideri gli organi genitali come una parte normale del corpo.
2) Valorizzazione delle diversità:
- All’interno del gruppo;
- All’interno della propria storia.
La conoscenza del processo evolutivo è importante perché aiuta il bambino a percepirsi come parte di una storia più complessa che lo porterà a continui cambiamenti (ruoli sessuali e i fattori sociali e culturali connessi, processi di identificazione con gli adulti per quanto riguarda l’identità di genere).
3) Fantasie rispetto alla gravidanza e al parto:
Il fenomeno della nascita esercita una grande curiosità nel bambino. È utile affrontare e collegare tutte le varie tappe in modo che il bambino colga un filo conduttore tra amore, concepimento, sviluppo del feto e nascita. Molto spesso le informazioni a questo riguardo sono accompagnate da fantasie. Anche il parto è ancora oggetto di fantasie.
4) il bambino ed il gamming
METODOLOGIA
Modalità attiva che permetta il coinvolgimento diretto degli studenti con l’utilizzo di strumenti che agevolino il dialogo e l’espressione individuale nonché la condivisione con il gruppo, in un clima sereno, sicuro, basato sull’uguaglianza e il rispetto reciproco.
Verranno utilizzate alcune slide con immagini, video, letture e schede per l’individuazione e l’espressione delle emozioni, dell’affettività e delle percezioni a livello corporeo.
– esercizi attivazione motoria (riscaldamento, clima d’aula, conoscenza);
– esercizi di riflessione;
– giochi relazionali;
– condivisione di gruppo;
Dott.ssa ELENA TONO
Elena Tono è Dottore in Psicologia dell’Educazione, con Specializzazione in Psicologia Clinica e Dinamica in corso,
Professional Counselor con ambiti di intervento:
– Nel benessere personale
– Relazionale e nel lavoro-organizzazioni.
Dott.ssa LETIZIA SALVALAIO
Psicologa e psicoterapeuta, Salvalaio Letizia si è laureata in Psicologia dell’Educazione e Psicologia Clinica e di Comunità. Si è specializzata in Psicoterapia Dinamica Breve presso il CISSPAT di Padova. Dal 2016 lavora a contatto con l’infanzia, negli ambiti dei disturbi della sfera emotiva, dell’apprendimento e del comportamento per i quali ha approfondito l’uso di tecniche immaginative per l’avvicinamento e l’esplorazione del mondo interiore dei bambini. Dal 2018 lavora nella Scuola Primaria. Per l’adultità, ha lavorato presso una comunità terapeutica per madri in difficoltà e successivamente presso una succursale del Centro di Salute Mentale, entrambi nella provincia di Venezia.
Dott.sa MARISTELLA MARAN
Psicologa, psicoterapeuta in formazione presso il CISSPAT di Padova,
consulente sessuale
operatrice di Training Autogeno.
Lavora principalmente con gli adulti.
Contatti: maran.maristella@gmail.com +39 329 853 2698 Riceve A Noventana, Padova (PD)
Dott SOFIA SAMBO
laureata in Psicologia clinica e di comunità e ho frequentato il corso quadriennale di specializzazione in Psicoterapia dinamica breve CISSPAT.
Lavoro al Poliambulatorio Progetto Donna di Padova dove mi occupo di problematiche sessuali maschili e femminili con un’attenzione alle problematiche psicosomatiche ed emotive che possono insorgere dopo le relazioni con i partner.
Inoltre lavoro anche al Centro di Medicina di San Donà di Piave in cui mi occupo di psicopatologie negli adulti. E seguo bambini ed adolescenti con problematiche legate all’ansia.
Oltre al colloquio clinico utilizzo le tecniche di arte terapia, training autogeno base e superiore, oniroterapia e l’ipnosi medica.
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