Le dipendenze dal sesso virtuale
La dipendenza dal sesso virtuale
dott.ssa Rosa Perosi
La rete ha cambiato le nostre vite, le ha rese sicuramente più performanti, più dinamiche ma ha innescato un processo confusivo tra vita reale e vita virtuale, con un riflesso negativo sull’intimità e sulla sessualità.
I giovani, ad esempio, si approcciano alla rete senza grande controllo da parte degli adulti, nella maggior parte dei casi ignari delle loro audaci navigazioni e frequentazioni. Si stima che i primi contatti con materiale pornografico avvengano tra i 6 e i 13 anni attraverso siti che offrono infinite opportunità di ricerca e consumo gratuito di materiale. Le modalità di approccio alla rete, in situazioni di solitudine sessuale e affettiva relazionale, seguono lo stesso modus operandi, per i giovani e per gli adulti: solitudine, curiosità, timidezza, impaccio relazionale e sessuale e questi sono solo alcuni dei moventi che fanno catturare dalla rete.
Esistono 2 tipi di persone che utilizzano pornografia:
- Utilizzatori ricreativi: accedono al materiale online più per gioco, curiosità o intrattenimento e sembrano non avere problemi correlati ai loro comportamenti sessuali online perché il loro utilizzo non interferisce con la loro vita di relazione.
- Utilizzatori sessuali compulsivi o utenti a rischio: utilizzano internet per le loro attività sessuali in modo compulsivo; sono utenti che hanno sviluppato o rischiano di sviluppare una forma di dipendenza psicologica e da assuefazione al mondo virtuale, fino a sentirsi obbligati ad aver bisogno di una dose quotidiana sempre maggiore. Diventando un chiodo fisso, una vera e propria ossessione.
L’utilizzo di queste immagini inizia a diventare patologico quando la persona vive una situazione di forte stress dovuta alla compulsiva ricerca di materiale pornografico che gli impedisce di condurre una vita sociale, relazionale e lavorativa normale. Vediamo, infatti, che l’utilizzo massiccio della pornografia crea numerose problematiche che si ripercuotono in diversi ambiti della vita psichica e relazionale della persona, come disturbi del sonno, somatizzazione d’ansia, deflessione del tono dell’umore, autoerotismo assistito, isolamento, prevalenza di piacere solitario piuttosto che condiviso, dipendenza psicologica, scollamento dalla realtà. Il sesso virtuale può portare ad una vera e propria forma di dipendenza (detta “dipendenza senza sostanza”) pari a quella sperimentata con le droghe.
Questa nuova malattia dell’anima, non fa distinzione tra giovani e adulti, fra diversi status sociali, single o accoppiati; le ricerche dimostrano come sia uomini che donne frequentano siti pornografici, chat erotiche e consumano sesso virtuale e gli aspetti sociologici correlati alla dipendenza dal sesso online, non devono essere trascurati.
Ormai la comunicazione avviene tramite la tecnologia, coinvolgendo il corteggiamento, la dimensione dell’intimità e delle relazioni: dalle lettere sigillate siamo passati alle email, al blog, dalle chiacchiere in salotto alle chat, dalle feste per facilitare incontri ai social network, contenitori di informazioni personali, immagini , pensieri, solitudini e, forse, surrogati di affettività. Ed anche la sessualità, imbattendosi in questa nuova realtà virtuale ha cambiato veste.
Dott.ssa Rosa Perosi
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